1557 Ancora sotto assedio

Altra carta, altro anno, altre scoperte da fare!

E’ passato appena un anno dalla scorsa carta, quella di Hieronymus Cock. Siamo nel 1557 e, per la precisione, l’anonimo autore ci dice:

Il vero disegno del sito di Hostia e di Porto con li forti fatti dal campo di Sua Santità et delli Imperiali quali si resero adì 24 gennaro 1557

Ma come? Non avevamo detto che nel 1556 gli spagnoli, cioè gli “imperiali”, avevano assediato e preso Ostia? Sì certo ma nel frattempo la Francia, con cui il Papa era alleato, invia un grosso esercito in Italia al comando del Duca di Guisa. Gli spagnoli sono costretti a retrocedere improvvisamente su posizioni più sicure ma immediatamente cercano di tornare al contrattacco. Mentre il Duca d’Alba fa preparare le galee per tornare alla foce del Tevere, i papalini preparano l’accoglienza; andiamo a spasso intorno a Ostia e osserviamo! Gregoriopoli ed il suo castello spiccano per le difese e ovviamente sono lambite dal fiume a nord e dallo stagno salmastro a sud. Nei pressi del canale, quello su cui con la bonifica si costruirà il Canale dei Pescatori, si prepara un fortilizio a forma di stella. Nel ‘500 ormai è questa la forma delle fortezze, resiste meglio alle cannonate. Però non esistono resti di questa struttura… Questo perché Si trattava di terrapieni, sabbia, terra e qualche palizzata, tutto tra i cordoni dunari già esistenti! Appena più a nord i papalini hanno costruito altre barriere dietro cui appostare dei cannoni, sia ai bordi di quella che oggi è Procoio sia al limitare degli scavi di Ostia Antica. Incastrato tra queste fortificazioni e Fiumara grande, dirimpetto a Torre Boacciana, un fortilizzio spagnolo con terrapieni, cannoni e tutte le strutture necessarie a tenere le truppe. Su Isola Sacra, proprio alla foce, troviamo un ulteriore forte a stella dei papalini, nei pressi del quale gli spagnoli hanno provato a portare un loro distaccamento. Questo distaccamento, però, riesce a costruire solo un piccolo campo con delle palizzate in legno ed alcune tende (tra le tende sembra di poter vedere l’aquila imperiale degli Asburgo sulle bandiere), chissà forse avevano intenzione di sfruttare i resti del campo del 1556. Nella parte nord ovest di Isola Sacra compare accennata la pianta dei terrapieni definiti: “forte de gli imperiali abbandonato“. Lungo la riva sinistra del canale di Fiumicino di fronte all’Episcopio di Porto, davanti a quello che qui compare come un ponte – ma che in altre testimonianze appare come un semplice attraversamento con traghetto – troviamo una barricata, forse pensata per posizionare i moschettieri o proprio dei cannoni. L’Episcopio, posizionato sulla Portuense, parallela all’Ostiense, è una struttura fortificata che sicuramente può ospitare parte del comando papalino. Uscendo dall’Episcopio in direzione mare troviamo l’ultimo forte del Papa, probabilmente il più grande, che è posizionato sul limitare della depressione che è il bacino del porto di Claudio ormai insabbiato da secoli. Tutta la riva destra del canale di Fiumicino è protetta da una barricata dietro cui i soldati potevano agevolmente posizionare i cannoni.

Questa difesa a maglie molto strette lascia solo due piccoli spazi in cui gli spagnoli si posizionano, ma che non possono difendere. Per ora il Duca d’Alba deve rinunciare a Ostia. Ma cosa accadrà? E’ un’epoca piena di sorprese…

A cura di Tiberio Bellotti

Carta di anonimo: Gli eserciti papalino e spagnolo nel 1557 sul delta del Tevere.