Il papa dell’assedio di Ostia

Paolo IV

Appartenente alla nobile e potente famiglia dei Conti Carafa di Montorio, Giovanni Pietro fu eletto papa nel 1555 col nome di Paolo IV a seguito di violenti scontri tra le fazioni filo imperiali e filofrancese. Apertamente avverso all’imperatore Carlo V, col suo pontificato resuscitò la figura del Papa Re, sovrano assoluto ed infallibile, capo di un vasto sistema gestito con grande efficienza e rigore.

Eletto Vescovo da Giulio II era stato ambasciatore in Spagna e in Inghilterra sotto il pontificato di Leone X, da cui aveva ricevuto la nomina di Vescovo di Ostia nel 1553.

Divenuto Papa, per garantire l’autonomia dello Stato della Chiesa si alleò con la Francia contro gli Asburgo, rifiutò la pretesa al trono inglese da parte di Elisabetta I.

Molto inviso al popolo romano lo rese la decisione di rafforzare l’Inquisizione, di cui già sotto il pontificato di Paolo III, appena eletto cardinale, aveva preso a dirigere con pugno di ferro la Congregazione del Santo Uffizio.

Gli attriti con la Spagna e l’Impero giunsero ad una grave crisi nel 1556, quando il Duca d’Alba muovendo da Napoli penetrò nello Stato Pontificio, sbaragliando l’esercito franco-papale e minacciando Roma di un nuovo terribile saccheggio, simile a quello subito nel 1527 .

Paolo IV dovette piegarsi e riconoscere in Filippo II, re di Spagna, un ubbidiente cattolico, onesto difensore della fede, rinunciando quindi definitivamente all’alleanza con la Francia.

Anche nella città eterna, tuttavia, il Carafa non esitò ad imporsi come nuovo capo di una Cristianità invadente e totalizzante.

Appena eletto sistemò, a modo suo, il rapporto secolare tra i romani cristiani e i romani appartenenti alla comunità ebraica. Con la bolla “ Cum nimis absurdum”, diede inizio alla nascita del Ghetto, vero recinto dotato di cancelli in cui gli Ebrei furono costretti a vivere in una zona del rione S. Angelo a ridosso del Tevere.

L’odio per questo papa esplose alla sua morte avvenuta nel 1559, quando il popolo romano ne distrusse la statua esposta in Campidoglio, gettandone la testa nel Tevere e dando alle fiamme l’edificio dell’Inquisizione.

Paolo IV fu prima sepolto in San Pietro di nascosto, per timore di atti di accanimento contro le sue spoglie. Successivamente fu traslato nella cappella di famiglia in Santa Maria Sopra Minerva.

A cura di Silvia Grassi