Il papa di San Francesco

Gregorio IX.

Ugolino dei Conti di Segni è una figura di papa grandiosa e controversa. Nacque ad Anagni nel 1170, da una nobile famiglia imparentata con il papa Innocenzo III. Studiò teologia a Parigi e Diritto a Bologna ed ebbe ben presto prestigiosi incarichi dalla curia Romana, soprattutto dopo la nomina a Vescovo di Ostia avvenuta nel 1206. In qualità di legato pontificio conobbe il giovane imperatore del Sacro romano Impero, Federico II, operò come mediatore nelle lotte tra i Guelfi e i Ghibellini che infiammavano l’Italia, ma soprattutto conobbe e strinse amicizia con San Francesco d’Assisi, che aiutò ad avere l’approvazione della regola da parte di Papa Onorio III. Fu anche amico di San Domenico di Guzman sostenendo l’Ordine Domenicano.

Alla morte di papa Onorio fu eletto Pontefice col nome di Gregorio IX. Era il 1227

Pontificato

Gregorio proseguì sulla linea dei predecessori asserendo la superiorità del Papato sull’Imperatore, combattè fermamente l’eresia, istituendo i primi tribunali ecclesiastici che posero le basi all’autonomia dell’Inquisizione.

A Gregorio IX si devono anche i processi di canonizzazione di Francesco d’Assisi (1228), di Antonio da Padova (1232), di Domenico di Guzmán (1234) e di Elisabetta d’Ungheria (1235). Uno dei primi atti del pontificato di Gregorio IX fu la richiesta all’imperatore Federico II di mantenere le promesse fatte al suo predecessore Onorio III, tra cui l’organizzazione delle sesta crociata, per liberare la Terra santa.

Il casato degli Svevi, cui apparteneva Federico II era padrone, dal 1194, oltre che dell’impero tedesco, del Regno di Sicilia. Per cui l’imperatore già dal 1197 come sovrano dell’Italia meridionale rappresentava un serio pericolo di accerchiamento per il Papato . Nel luglio 1227, Federico fece convenire i crociati a Brindisi (nel territorio del regno), per imbarcarsi e salpare alla volta della Terra Santa. Lo scoppio di un’epidemia di peste che colpì lo stesso Federico bloccò la partenza. Gregorio IX non credendo affatto alla malattia dell’imperatore, decise di non far dimenticare la promessa della crociata e accusò Federico di aver provocato l’epidemia e di essere un empio amico degli infedeli, giungendo a scomunicarlo. Nel 1228 Federico II decise di onorare l’impegno di indire la crociata in Terra santa. In giugno si imbarcò con il suo esercito a Brindisi diretto ad Acri. Qui trovò il Sultano disposto alla mediazione e nel febbraio 1229, stipulò un trattato che concedeva Gerusalemme ed i luoghi Santi all’Impero. Ne nacque una nuova controversia con il battagliero Gregorio niente affatto soddisfatto della mediazione, che si concluse solo quando Federico II restituì le proprietà avute dal Sultano allo Stato della Chiesa riconoscendo lo stato di vassallaggio della Sicilia verso Roma. Ma come era prevedibile data la personalità dei due contendenti le controversie non finirono. Nel 1238 Federico promulgando le Costituzioni di Melfi fece dell’Italia Meridionale un regno con potere assoluto, dunque in forte contrasto con il Papato, che rispose con le Decretali, primo nucleo dl corpo del Diritto canonico. Ma questa che può apparire una tregua giuridica non escluse la ripresa del conflitto tra i due contendenti che con vari pretesti proseguirono a combattersi fino a quando Gregorio morirà durante l’assedio all’impoeratore a Grottaferrata ( 1241).

Oltre ai molti interventi in campo religioso, politico e giuridico a Gregorio si deve anche la sistemazione delle mura di Ostia Antica che rimarranno in piedi fino alla ristrutturazione voluta da Giulio II e di cui si vedono ancora tracce nei pressi della porta d’ingresso del borgo.

A CURA DI SILVIA GRASSI

Affresco Giotto. “S. Francesco appare a Gregorio IX”